Relais & Châteaux pubblica il secondo Bilancio di Sostenibilità
La nuova pubblicazione riporta trend positivi in oltre la metà degli indicatori monitorati e in 12 su 15 (80%) degli obiettivi chiave in ambito ambientale e sociale annunciati con il primo Bilancio presentato nel 2022, che fissava anche gli obiettivi da raggiungere entro il 2025 e il 2030.
Nell’anno del suo 70° anniversario, l’Associazione riconferma il suo impegno e annuncia la formazione di una nuova Commissione per lo Sviluppo Sostenibile. L’italiana Vittoria Ferragamo del Relais & Châteaux Il Borro è tra i sette Associati scelti dal Presidente Laurent Gardinier per ispirare il network e accelerare i progressi in materia di sostenibilità ambientale e sociale attraverso la condivisione della loro esperienza e visione.
Relais & Châteaux, l’Associazione francese che riunisce 580 hotel e ristoranti indipendenti in tutto il mondo, rende noti i risultati del suo secondo Bilancio di Sostenibilità 2022-23 (realizzato su dati del 2022).
Da anni in prima linea per promuovere un turismo e una cucina davvero sostenibili, Relais & Châteaux rendiconta i progressi fatti nei 12 mesi successivi alla pubblicazione del suo primo report. Il secondo Bilancio di Sostenibilità conferma che l’Associazione ha mantenuto la propria posizione o registrato progressi in 12 su 15 (80%) degli obiettivi prefissati in tre macro-ambiti d’azione: tutela dell’ambiente e lotta al riscaldamento globale, cucina sostenibile e impatto sociale.
Questi obiettivi sono i pilastri di una strategia di sostenibilità sociale e ambientale basata su 90 indicatori, misurati utilizzando i dati forniti su base volontaria dalle dimore Relais & Châteaux e successivamente analizzati dallo studio di consulenza ambientale Solinnen. Il secondo Bilancio di Sostenibilità riporta che nel 51% degli indicatori sono stati compiuti dei progressi mentre per il 17% la situazione rimane stabile rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente.
Alla compilazione del Bilancio 2022-23 hanno contribuito 346 dimore (il 63% sul totale): un incremento del +22% della base dati rispetto all’edizione precedente, tale da permettere all’Associazione di leggere, anche negli indicatori che in valori assoluti vedono stabilità, un trend positivo verso il raggiungimento dei suoi obiettivi di sostenibilità al 2025 e 2030.
I PRINCIPALI RISULTATI RAGGIUNTI
In materia di tutela dell’ambiente, la progressiva eliminazione della plastica monouso da tutte le attività e in particolare dalle cucine resta una priorità e la roadmap messa a punto da Relais & Châteaux per accompagnare gli Associati in questo cammino ha già dato i primi frutti: il 68% delle dimore partecipanti ha eliminato completamente la plastica dai propri amenity kit e il 79% non fa più uso di bottiglie in plastica. Più lenti ma incoraggianti i progressi nelle cucine, dove la percentuale di dimore che ancora usa guanti e pellicole alimentari è scesa dal 68% al 58%.
Al raggiungimento di questi primi risultati positivi ha contribuito una capillare attività di formazione, la stesura di guideline specifiche per gli hotel e i ristoranti e di una checklist di oltre 100 touchpoint sui quali intervenire per eliminare definitivamente la plastica dalle proprie operazioni.
A dicembre 2022, sette dimore avevano già ottenuto la Certificazione Plastic Free (PFC) e molte altre in tutto il mondo stanno affrontando il processo per ottenerla.
Un altro ambito nel quale sono stati registrati notevoli progressi è l’uso consapevole delle risorse energetiche: l’81% delle dimore (+11%) controlla i propri consumi energetici e il 51% (+6% sul 2021) quelli idrici, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2025.
Alla base della roadmap verso una cucina più sostenibile ci sono gli ingredienti, e la consapevolezza che la loro qualità dipende anzitutto dalla salute della terra e dall’etica con cui vengono prodotti e acquistati.
L’83% delle dimore Relais & Châteaux pratica almeno una forma di auto-produzione, come orti delle cucine da cui provengono frutta, verdura, erbe e fiori eduli, fattorie che allevano bestiame, polli e api, vigneti e giardini botanici. Una buona pratica che consente di controllare non solo la qualità dei prodotti, ma anche di accorciare e stabilizzare la filiera mentre proteggono la biodiversità e tramandano tradizioni e prodotti del territorio.
Per quanto riguarda i fornitori esterni, il 71% degli Associati (+7% sul 2021) si affida a realtà che rispettano i 5 standard del benessere animale stabiliti dalla World Organization for Animal Health e il 74% (+8%) segue le raccomandazioni delle ONG in materia di origine, stagionalità e sostenibilità dei metodi di pesca e allevamento quando acquista prodotti ittici.
L’attenzione nelle cucine resta alta per tutto il processo di lavorazione degli ingredienti: il 96% degli associati adotta misure per ridurre lo spreco e gli scarti di cibo nei propri ristoranti e il 66% pratica raccolta differenziata e compostaggio dei rifiuti organici.
Infine per quanto riguarda l’impatto sociale, l’impegno verso la costruzione di un ambiente di lavoro più attraente, equo ed inclusivo in ciascuna dimora è una delle aree in cui l’Associazione sta compiendo maggiori passi avanti, per offrire un servizio migliore grazie a uno staff più motivato e soddisfatto e affrontare in modo competitivo le sfide di recruitment e retention di talenti.
Il 74% degli Associati (+11% sul 2021) monitora le condizioni in cui vivono i propri dipendenti all’interno e all’esterno della dimora, e tra le misure messe i campo per migliorarne la qualità di vita il 66% (+10%) offre loro alloggi singoli o condivisi, mentre il 69% presta attenzione a servire allo staff pasti salutari e bilanciati.
In un anno è cresciuta del +5% (da 53% a 58%) anche la quota di Associati che hanno introdotto una specifica policy di uguaglianza, diversità e inclusione. Altro tema particolarmente sentito è la parità di genere, sostanzialmente raggiunta: il 46,9% dei manager nelle dimore è donna.
L’ancoraggio delle dimore al territorio è un cardine dell’esperienza Relais & Châteaux e uno dei principali criteri di ammissione nell’Associazione; pertanto, il ruolo che le dimore svolgono nel tessuto socio-economico locale è monitorato in modo capillare. Il 78% (+5% rispetto al 2021) ha stretto partnership con realtà del territorio e resta stabile al 78% la quota di dimore che si rivolge a fornitori locali per arredi, prodotti di bellezza e altri accessori e manufatti; il 68% (+8%) incoraggia gli ospiti a supportare le associazioni e i produttori locali con cui collabora.
LA STRATEGIA PER IL FUTURO
Nell’anno del 70° anniversario dalla fondazione di Relais & Châteaux, la sostenibilità continua ad avere un ruolo rilevante per l’Associazione e nell’agenda del suo Presidente Laurent Gardinier.
“La sostenibilità fa parte del nostro approccio all’ospitalità da decenni, anche quando non la chiamavamo ancora con questo nome, e condividere questo processo in modo trasparente è stato un passo cruciale. Il secondo Bilancio contiene risultati di cui essere orgogliosi, ma ci mostra anche quanta strada ci sia ancora da fare per preservare la natura, la cultura e l’art de vivre, e per sancire un modo più equo e socialmente consapevole di fare business.” commenta Gardinier.
“Il viaggio che stiamo intraprendendo richiederà molto a ciascuno di noi, soprattutto perché ognuno dei nostri Associati affronta priorità diverse e sfide locali uniche: lo sviluppo sostenibile non ha lo stesso significato in tutto il mondo. La mia missione è perseguire il nostro programma di sostenibilità con soluzioni economicamente realistiche e che tengano conto dell’unicità di ciascuna dimora, che resta a tutti gli effetti un’azienda indipendente. Sono fermamente convinto che insieme raggiungeremo l’obiettivo”.
Per dare ulteriore slancio a questa ambizione, Laurent Gardinier ha rafforzato il management team con l’ingresso di Jeanine Blachère nel nuovo ruolo di Director of Sustainability, e formato una nuova Commissione per lo sviluppo sostenibile, che si dedicherà alle questioni sociali e ambientali e fornirà maggiore supporto alle dimore che desiderano agire in prima linea.
LA NUOVA COMMISSIONE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
La Commissione per lo sviluppo sostenibile è composta da sette Associati Relais & Châteaux provenienti da tutto il mondo, scelti per le rispettive competenze nei vari ambiti della responsabilità ambientale e sociale sui quali l’Associazione vuole scommettere maggiormente nei prossimi anni.
Per ispirare e guidare gli Associati verso un approccio più responsabile nei confronti dell’ambiente, il Presidente ha fortemente voluto l’italiana Vittoria Ferragamo, che porta a questo tavolo il risultato dell’impegno pionieristico del Relais & Châteaux Il Borro (Italia) nell’approccio «dall’orto alla tavola» e nell’impatto zero.
Non solo la tenuta coltiva e produce vini pregiati, olio d’oliva biologico, formaggio, miele, cereali, ortaggi e frutta secondo i principi della tradizione, della natura e della sostenibilità; è anche membro del Global Compact delle Nazioni Unite e opera secondo un rigoroso codice etico che regola l’azienda agricola biologica, la cantina, i ristoranti e gli alloggi. Vittoria e il suo team hanno inoltre condotto una valutazione delle emissioni di carbonio Scope 3 e la proprietà utilizza fonti di energia rinnovabili, producendo più elettricità di quanta ne consuma.
“È un grande onore per me far parte di questa Commissione, che riflette l’impegno collettivo di Relais & Châteaux verso un futuro più sostenibile. A Il Borro, abbiamo sempre creduto che il rispetto per la terra sia alla base di ogni decisione, e siamo fieri di aver dimostrato che è possibile coniugare l’eccellenza nel settore dell’ospitalità con pratiche responsabili e innovative. Il nostro obiettivo è ispirare altri a intraprendere questo cammino, perché la sostenibilità non è solo un’opzione, ma una necessità per preservare il nostro pianeta e le generazioni future.” – afferma Vittoria Ferragamo.
Entra a fare parte della Commissione anche Mauro Colagreco, già Vicepresidente Chef di Relais & Châteaux. Goodwill Ambassador delle Nazioni Unite per la biodiversità, ha sviluppato 5 ettari di orti rigenerativi biodinamici e di permacultura a pochi metri dal suo ristorante Relais & Châteaux Mirazur (3 stelle Michelin a Mentone, Francia), al quale forniscono l’80% di erbe, frutta e verdure utilizzate in cucina durante l’anno ispirando un menu lunare che cambia con le stagioni. E’ anche il primo ristorante al mondo ad avere ottenuto la certificazione Plastic Free; scegliendo di eliminare completamente la plastica monouso dal suo ristorante, Mauro e il suo team stanno risparmiando 12.000 km di pellicola trasparente all’anno e impedendo che molti altri articoli in plastica finiscano tra i rifiuti.
Al centro della visione di Colagreco c’è una profonda comprensione della responsabilità dell’intera comunità di cuochi nel mondo rispetto alle stringenti problematiche ambientali: “Noi Chef dobbiamo ridurre i nostri consumi di energia e di acqua e ripensare l’intero ciclo dei rifiuti. Non c’è altro tempo: bisogna agire subito”.
A loro si uniscono anche:
– Aggie Banda del Relais & Châteaux Royal Chundu – Luxury Zambesi Lodges in Zambia, una dimora che svolge un lavoro esemplare di empowerment della comunità locale con il 70% del suo revenue che ritorna all’economia locale, offrendo opportunità di formazione, impiego e sviluppo di attività imprenditoriali, favorendo una crescita sostenibile e un cambiamento positivo nel tessuto socioeconomico.
– Malik Fernando di Resplendent Ceylon in Sri Lanka, un gruppo alberghiero a conduzione familiare che conta 3 dimore Relais & Châteaux; oltre al business alberghiero, la famiglia Fernando porta avanti un importante lavoro filantropico attraverso le sue fondazioni, Dilmah Conservation e Merrill J. Fernando Charitable Foundation, che negli anni hanno lanciato oltre 70 progetti finalizzati a proteggere la biodiversità, salvare specie in estinzione, svolgere ricerche sul cambiamento climatico e supportare le comunità locali.
– Derek Joubert di Great Plains Conservation in Kenya, Botswana e Zimbabwe, ambientalista ed Explorer at Large di National Geographic, fondatore e amministratore delegato di Great Plains e della sua Fondazione. I suoi 6 lodge e camp Relais & Châteaux sono a emissioni zero, proteggono la biodiversità e nutrono oltre 20.000 bambini in Africa ogni giorno; la sua filosofia è che c’è un’enorme differenza tra dire e fare qualcosa e dire e non fare nulla quando si assiste a un disastro ambientale.
– Charles McDiarmid del Relais & Châteaux Wickaninnish Inn in Canada, dimora situata all’interno di una riserva della biosfera UNESCO che partecipa al programma Green Key Global, ha ricevuto l’accreditamento 5 Green Keys ed certificata Biosphere, con impegni di sostenibilità verificati su 100 parametri diversi; la famiglia McDiarmid ha una lunga storia con le comunità indigene locali e nel sostenere il popolo Nuu-chah-nulth attraverso la cultura, l’arte e l’artigianato.
– Marie Hélène «Petit» Miribel del Relais & Châteaux Sol y Luna in Peru, che negli anni Novanta ha avuto l’intuizione di supportare lo sviluppo delle comunità locali della Sacred Valley e di colmarne le lacune educative attraverso una fondazione finanziata con le prenotazioni alberghiere e le donazioni degli ospiti. Oggi la Fondazione Sol y Luna gestisce una scuola per i bambini del posto (il 90% dei quali vive in condizioni di estrema povertà), un orfanotrofio, una facoltà che sostiene i bambini disabili e, dal 2022, finanzia gli studenti che proseguono gli studi; grazie ai suoi sforzi dal 2009 ad oggi hanno ricevuto un’istruzione oltre 1200 bambini provenienti da 20 comunità diverse.
I nuovi obiettivi per il futuro di Relais & Châteaux verranno condivisi a novembre 2024 durante il Congresso Internazionale a Parigi, dove verrà svelata una nuova visione a 10 anni dalla pubblicazione del primo Manifesto che riassumeva i 20 impegni dell’Associazione per un mondo migliore attraverso la cucina e l’ospitalità.
Per scaricare il Bilancio completo: to.relais.com/SustainabilityReport2
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