L’Intelligenza Artificiale, insieme ai Big Data e al Machine Learning, è considerata uno degli strumenti-chiave dei processi di digitalizzazione e di trasformazioni tecnologiche in tutti i settori commerciali, turismo compreso.

Al momento non è ancora possibile comprendere a pieno la portata del cambiamento e l’impatto che la sua progressiva integrazione avrà, ma, in questa fase di transizione, come stanno reagendo alcune delle aziende di settore e quali azioni stanno iniziando a mettere in campo? Vediamolo insieme.

 

Intelligenza artificiale e turismo

 

L’intelligenza Artificiale è la tecnologia più discussa del momento e rappresenta un tema connesso ai tanti diversi ambiti e settori della vita privata e lavorativa. Anche nel mondo del turismo, diversi colossi di fama mondiale si stanno interfacciando con questo nuovo strumento e, in particolare, con ChatGPT, che è considerato il chatbot più famoso del momento.

 

Intelligenza artificiale: il caso Expedia

 

Expedia ha da poco lanciato l’integrazione di ChatGPT nell’app per iPhone. Nella chat i viaggiatori possono chiedere, ad esempio, di pianificare un itinerario più o meno avventuroso, con o senza esperienze adrenaliniche e, al tempo stesso, trovare alloggi dove rilassarsi.

L’obiettivo in questo caso è quello di rendere l’esperienza di viaggio su misura e customizzata, quasi come se si avesse un amico a cui chiedere consigli su qualsiasi destinazione al mondo.

 

Intelligenza artificiale: i casi Trip.com e Air India

Trip.com, portale di viaggi singaporiano, ha sviluppato TripGen che offre supporto ai viaggiatori rispondendo anche a domande generali e non solo riferite ai viaggi. L’obiettivo di TripGen è quello di porsi come compagno di viaggio per supportare i viaggiatori in modo semplice, veloce e diversificato.

Air India utilizza invece l’intelligenza artificiale per migliorare il servizio di assistenza ai clienti e per aspetti operativi come il briefing ai piloti.

 

Intelligenza artificiale: il caso Booking

 

Di parere contrario è invece Booking: la realtà ha infatti spiegato che preferisce utilizzare cautela nello sperimentare queste nuove soluzioni. Secondo i manager, che per ora stanno osservando la situazione senza passare all’azione, uno dei valori aggiunti dell’intelligenza artificiale potrebbe essere quello di capire meglio le intenzioni degli utenti quando sono in fase di scelta di una destinazione o di una sistemazione.

E come riportato da TTG Italia, le parole di Roberto De Re, fondatore di Travel Ledger, provider di servizi tecnologici per il comparto, arrivano a dare conferma di queste potenzialità: “L’intelligenza artificiale sarà utile per gestire le grandi quantità di informazioni delle agenzie di viaggi online e degli operatori. La previsione è che l’AI sia in grado di differenziare i dati per adattarli alle diverse tipologie di consumatori. Dunque sarà in grado di creare contenuti unici per ogni cluster: un’operazione che richiederebbe uno sforzo enorme se portata a termine con mezzi tradizionali”.

 

 

Conclusioni

 

I pareri sono quindi contrastanti: alcuni colossi stanno sempre più integrando l’AI con slancio e fiducia mentre altri preferiscono studiare prima il fenomeno per poi nel caso sfruttarlo.

Alcuni esperti del settore, e uno dei motivi per i quali alcune aziende di settore starebbero andando con i piedi di piombo, affermano che i sistemi di openAI sono stati programmati su dati che arrivano fino alla fine del 2021 e, purtroppo o per fortuna, quello dei viaggi è un settore in continua evoluzione, dinamico, dove le informazioni di qualche giorno fa oggi possono non valere più. Questo, infatti, potrebbe essere uno dei limiti dell’AI, o almeno finchè non si troverà il modo di aggiornare costantemente le informazioni rendendole quanto più attuali e recenti possibili.

Certo è che l’Intelligenza artificiale potrebbe mandare in soffitta l’ormai vecchio sistema di ChatBot, a favore di un’esperienza di customer care più fluida e customizzata.

 

E voi cosa ne pensate? L’intelligenza artificiale migliorerà i processi e li renderà più intuitivi, veloci e funzionali per le aziende del settore turistico e per il consumatore finale?