Il mercato globale del lusso dovrebbe toccare quota 1.500 miliardi di euro di valore nel 2023, mettendo a segno una crescita dell’8-10% rispetto al 2022: si tratta di un nuovo record per il settore, che dimostra la sua capacità di resilienza. La spesa dei consumatori per le esperienze, in particolare, è tornata ai suoi massimi storici, trainata da una ripresa delle interazioni sociali e dei viaggi.

Questi sono alcuni dei dati che emergono dall’ultimo “Luxury Goods Worldwide Market Study” di Bain & Company e Altagamma.

 

Nonostante le difficili condizioni macroeconomiche, l’industria ha comunque registrato una crescita dell’11-13% a tassi di cambio costanti, in linea con il balzo registrato lo scorso anno. Crescita che si traduce in un forte incremento – circa 160 miliardi di euro – nella spesa sulle diverse categorie del lusso.

 

A fronte di un contesto macroeconomico e geopolitico ancora instabile, il mercato del lusso si è mostrato solido, con il suo principale segmento – quello dei beni personali di lusso – che ha registrato un’ulteriore espansione nel 2023. Si prevede che il giro d’affari di questa categoria possa attestarsi su 362 miliardi di euro entro la fine dell’anno, con un incremento del 4% rispetto al 2022. Tuttavia, alcuni elementi di incertezza – la fiducia dei consumatori (al momento fragile), le tensioni macroeconomiche in Cina e gli scarsi segnali di ripresa negli Stati Uniti – potrebbero impattare sulle performance del segmento nell’ultimo trimestre di quest’anno.

 

Turismo europeo in ripresa. La spesa americana rallenta, mentre i consumatori cinesi alimentano l’interno ecosistema del lusso asiatico

 

Lo studio mostra che gli acquisti dei turisti di lusso a livello mondiale hanno quasi recuperato i livelli pre-pandemici, con un potenziale ancora non pienamente colto in molte aree.

Il Vecchio Continente ha registrato una progressiva ripresa del turismo, con una crescita in tutti i Paesi, guidata sia dalle tradizionali capitali del lusso, sia dalle (emergenti) località di villeggiatura che hanno attratto i turisti alto spendenti.

 

Il continente americano, invece, ha registrato una decelerazione nel corso dell’anno, con una contrazione dell’8% rispetto al 2022: l’incertezza diffusa continua infatti a influire sulla spesa dei clienti di tipo aspirazionale. I cosiddetti top consumer rimangono invece attratti dal settore, ma hanno reindirizzato le proprie spese verso l’Europa.

 

In Medio Oriente, l’Arabia Saudita sta accelerando, attirando gli investimenti dei principali player del lusso.

 

La Cina continentale ha registrato una performance robusta dopo le riaperture del primo trimestre dell’anno, per poi rallentare progressivamente la propria corsa.

Hainan si sta ritagliando un ruolo più rilevante come hub del lusso, destinato a diventare un intero spazio duty-free entro il 2025.

Il Giappone è in piena espansione, grazie agli acquisti dei consumatori locali e alla debolezza dello yen, che favorisce gli afflussi turistici. Al contrario, la Corea del Sud sta affrontando un anno complesso, con uno scenario macroeconomico sfavorevole che incide sui consumi locali, e una valuta forte che spinge i turisti ad acquistare altrove.

I Paesi del Sud-Est asiatico continuano a registrare uno slancio positivo grazie al forte turismo intra-regionale e al crescente interesse dei consumatori locali, soprattutto in Thailandia.

Tra i mercati più maturi, anche l’Australia ha garantito terreno fertile alla crescita del settore.

 

Brand alle prese con una complessità multigenerazionale

 

Le marche devono navigare nella crescente complessità multigenerazionale per poter soddisfare le diverse esigenze dei consumatori. Le Generazioni X e Y sono nella fase di picco del reddito e rappresentano la quota più significativa degli acquisti di lusso, nonché il bacino chiave per la loro crescita.

Tuttavia, la Generazione Z, caratterizzata da un forte desiderio di esperienze e la ricerca continua di un significato, è in prima linea sul cambiamento sociale e culturale, determinando quei sistemi valoriali che ispirano le altre generazioni. Entro il 2030, la Generazione Z rappresenterà il 25-30% degli acquisti nel mercato del lusso, mentre i Millennial rappresenteranno il 50-55%.

 

Il lusso al 2030: cosa ci aspetta?

 

Guardando alla fine del decennio, secondo la ricerca, i clienti cinesi rappresenteranno il 35-40% del mercato dei beni di lusso personali, mentre europei e americani insieme rappresenteranno il 40%. Inoltre, si prevede che i canali online e monomarca rappresenteranno i due terzi dell’intero mercato entro il 2030.

 

In questo contesto, le marche dovranno concentrarsi sull’offerta di esperienze differenzianti e significative su tutto il percorso di acquisto del cliente, indipendentemente dalla tipologia di interazione o dal punto di contatto.

 

La leadership sulla sostenibilità e l’adozione della digitalizzazione saranno leve fondamentali di successo.